11/04/2020 – ACCORDI EMERGENZA Covid 19
La sottoscrizione dell’ennesimo ultimo accordo, in termini temporali, tra EG ITALIA S.p.a. e le OO.SS FAIB-FEGICA-FIGISC ci costringe ad una doverosa presa di posizione su tutti gli accordi intervenuti nella fase emergenziale tra ENI S.p.a., IP S.p.a., Q8 S.p.a, Petrolifera Adriatica S.p.a. e le succitate organizzazioni di categoria.
Abbiamo atteso di fare considerazioni consuntive, sperando che le nostre perplessità non divenissero critiche.
Abbiamo verificato se le misure indicate negli accordi potessero effettivamente costituire una soluzione alla problematica quanto cronica situazione in cui versa la categoria, aggravata dall’emergenza sanitaria ed economica di questi tristi giorni.
Abbiamo constatato che ai gestori, messi già da tempo in ginocchio, non è stata fornito alcun rimedio per sopravvivere alla crisi emergenziale.
Eppure le soluzioni erano di facile individuazione ed attuazione: – sospensione dell’onere di approvvigionamento minimo imposto contrattualmente al gestore; – pagamento di fornitura posticipato al carico successivo, da effettuarsi a quasi esaurimento scorte, con relativa immediata sospensione e posticipazione dei R.I.D da parte degli istituti di credito a fronte della ridotta liquidità determinata dal pagamento contestuale della fornitura e dai ridotti incassi; – richiesta di sospensione fideiussoria da parte delle compagnie e istituti creditizi affinché lo stesso gestore non venga penalizzato da ulteriori oneri passivi bancari ed eventuali protesti futuri; -adozione espressamente autorizzata alla erogazione in modalità self senza onere di presidio considerata la mancata quanto colpevole
a) fornitura al gestore di disposizioni di protezione e prevenzione da contagio;
b) previsione ed individuazione di protocolli specifici di sicurezza da parte delle compagnie; – applicazione, in tal caso, ai fini della determinazione del prezzo di fornitura del solo margine servito anche se utilizzata – per come sopra- la modalità self per l’erogazione del carburante rifornito; riconoscimento in fattura del 100% dello sconto, relativamente al differenziale tra prezzo servito e self, sino ad ora applicato in fattura con acconto in percentuale minima, e successivo saldo con note di credito entro il mese successivo; posticipazione pagamenti forniture merce per attività di ristorazione a 120 gg, forniture da effettuarsi ad esaurimento merce; – annullamento e non sospensione dei fitti per tutte le attività non oil.
Ritenevamo inoltre fondamentale che una preliminare misura urgente che possa oggi assicurare la sopravvivenza commerciale del gestore sia una concordata politica dei prezzi che possa assicurare margini di sconto maggiori di quelli oggi previsti, attraverso la previsione di un addizionale di sconto della misura minima di 10 centesimi, ulteriore a quello previsto.
Il tutto finché non si uscisse effettivamente dalla fase emergenziale.
Una volta questa considerata conclusasi, il dopo lo si sarebbe affrontato con una revisione della politica dei prezzi che permettesse al gestore, ora più che mai, di essere realmente imprenditore di se stesso, partner e non subalterno alle compagnie.
Mai ancora una volta il treno lo si è perso.
Lo hanno perso le compagnie, troppo impegnate a ricercare il profitto ed a non considerare che la morte commerciale del gestore costituisce un fallimento per la compagnia stessa che vedrà scomparire inesorabilmente sul territorio nazionale il proprio marchio e bandiera. La sostituzione del gestore sarà impossibile perché tutti hanno capito che questa è una attività, per come condotta, fatta di soli sacrifici e rischi per il solo sopravvivere.
Lo hanno perso le OO.SS firmatarie, che pur non avendo quel potere di rappresentanza di un tempo (semmai lo avessero effettivamente avuto) si ostinano a calcare il palco della visibilità di categoria sottoscrivendo accordi, la cui inutilità per i gestori che dovrebbero rappresentare è palese e macroscopica. Tali organizzazioni avrebbero potuto sfruttare questo momento per un obiettivo esame di coscienza, cercando di prendere atto della loro reale perdita di consensi della categoria, di lasciare la propria “confort zone” del collaborazionismo ed invertire la rotta per essere una volta tanto dalla parte dei gestori.
Il treno stanno per perderlo quei gestori che, disperati ed esasperati, passano il tempo a lamentarsi sommessi e sottovoce delle personali condizioni commerciali, delle angherie delle compagnie e dell’inutilità delle organizzazioni di categoria storiche invocando l’assistenzialismo statale.
Ma tutto non è ancora definitivamente andato.
Esiste un modo ed una maniera per contrastare la politica speculativa delle compagnie e difendere gli interessi della categoria.
Alzare la testa, fare gruppo, far sentire la propria voce, prendere posizione, compattandosi in gruppi che abbiano voglia di lottare come l’ANGAC.
Noi crediamo nel dialogo e nella trattativa ma anche nel ricorso alla Giustizia ed alla contrapposizione giudiziaria come strumenti di rivendicazione.
Diamo ora un esempio di concretezza.
E’ nostra attenzione, con l’ausilio del nostro Avv.Faustino Liuzzi, adire le vie legali e portare all’attenzione della Magistratura l’annosa questione dell’efficacia e legittimità degli accordi tutti intervenuti tra Compagnie e le “storiche”sigle di categoria che a nostro dire si definiscono impropriamente rappresentative in via esclusiva.
Queste sigle vengono da noi qui formalmente diffidate a non sottoscrivere ulteriori accordi regolamentativi che non possono avere efficacia diretta se non nei confronti degli associati alle sigle firmatarie.
Ci si riserva di procedere, in via risarcitoria nei confronti delle stesse qualora da tali eventuali accordi e dalla conseguente regolamentazione dei singoli rapporti contrattuali dovessero scaturire effetti dannosi per quei gestori nostri associati che non hanno inteso conferire mandato di rappresentanza alle dette organizzazioni.
Riteniamo inoltre che gli accordi della fase emergenziale abbiano consentito la costituzione di “un cartello” limitativo delle prerogative imprenditoriali dei gestori: ricorreremo, qualora ne sussistano i presupposti, all’AGCOM per le valutazioni e i provvedimenti del caso.
Forniremo assistenza e tutela legale a quei gestori che non siano in grado o non vogliano adempiere ad obblighi contrattuali iniqui o illegittimi ( pagamento corrispettivi non oil, limitazione prezzo massimo, quantitativi minimi e massimi forniture, criteri determinazione costi approvvigionamenti, abuso di dipendenza economica etc).
Tutto ciò che chiediamo al gestore è di avere un moto di reazione, uno scatto di dignità ed uno slancio di orgoglio, entrando a far parte del nostra associazione.
La nostra battaglia sarà quella del singolo gestore e quella del gestore sarà la nostra battaglia.
Cagliari, 11/04/2020 ANGAC
Il Presidente
Giovanni Zidda