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Riflessioni sull incontro a palazzo Chigi del 13.01.23 e sulla linea 𝐀𝐧𝐠𝐚𝐜

Il lavoro svolto in questi anni da Angac, sulle tematiche inerenti le problematiche del settore di distribuzione carburanti e sul futuro di noi gestori (illegalità diffusa a più livelli, contratti e accordi commerciali vessatori ed economicamente a livello di mera sussistenza con margini da fame, prezzi imposti alla faccia della concorrenzialità e non uniformi nemmeno nello stesso bacino di utenza, negazione del diritto di rappresentanza, speculazione etc etc…) ha portato, e direi finalmente, Angac alla convocazione da parte del Governo all’incontro con i Ministri a Palazzo Chigi e, successivamente, alla convocazione per il tavolo tecnico permanente previsto nella settimana successiva presso Ministero delle Imprese .

L’incontro a Palazzo Chigi, a nostro parere, non poteva e non doveva essere limitato ai punti presenti nell’ordine del giorno, relativi all’iniziativa del Governo che prevede l’esposizione del prezzo medio di vendita, del ripristino dell’accisa con conseguente aumento dei prezzi e all’obiettivo della trasparenza in un settore che presenta troppi punti oscuri. Questo perché i temi di cui sopra sono strettamente legati a tutte le problematiche irrisolte del settore .

E questo ancora di più in vista della messa in atto della cosiddetta “Agenda Verde “che, come siete ben coscienti, imporrà un cambiamento radicale del settore della distribuzione carburanti e dello stesso ruolo del gestore.

Parliamo della chiusura di migliaia di impianti, con conseguente perdita di posti di lavoro, della conseguente necessità di reinserimento nel mondo del lavoro di coloro che ne usciranno, della necessità di fornire le nuove competenze necessarie alla nuova figura del gestore, del cambiamento delle normative contrattuali, degli stessi necessari cambiamenti strutturali degli impianti e tanto altro ancora.

Tenendo conto di tutto ciò ed essendo però ben coscienti di quelle che sono le problematiche odierne e impellenti di noi gestori, Angac ha scelto di porsi nei confronti degli interlocutori in un modo totalmente differente dagli altri soggetti presenti all’incontro.

Ben coscienti che TRAPARENZA è una variabile fondamentale nel cambiamento, abbiamo affermato con forza la stessa e anche un nostro preciso obiettivo, affiancando alla proposta del Governo di esporre anche il prezzo medio di cessione (prezzo d’acquisto della merce) che è, per noi, un modo semplice ma molto più incisivo di fare chiarezza sulla formazione dei prezzi dei carburanti.

E pensiamo a tutte le ricadute che ciò implicherebbe in termini di visibilità “name and shame“, in termini di tutela della concorrenza leale, e di conseguenza la rivisitazione degli accordi commerciali, azzerando quelli del passato. La formula di Angac, basata sulla trasparenza, è orientata a ottenere un cambiamento radicale nel settore, forte dell’esperienza maturata negli anni sia dal punto di vista normativo che contrattuale, che non ha portato nessuna crescita anzi al contrario una gestione fallimentare.

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