GIRO DI TAVOLO INCOMPLETO AL MITE SENZA ANGAC .
All’incontro, promosso con il Mef, il ministero si è limitato ad ascoltare gli interventi delle associazioni, escludendo Angac/Confsal, un fatto grave per la democrazia per il pluralismo per il diritto di rappresentanza, l’associazione che con sacrificio, competenza e professionalità nell’arco di questi anni ha avuto modo di esporre le criticità del settore e non solo, in maniera propositiva ha anche avanzato proposte e soluzioni ai ministeri per la riconversione in coerenza con i dettati del Pnrr e la transizione energetica.
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Tale comportamento ci induce a pensare che la nuova associazione non è ben gradita al palazzo, bisogna ricordare che negli ultimi venti anni con gli stessi attori,non si è prodotto alcunché per il bene della categoria e del settore.
I MANDANTI dell’ assassinio della categoria e i GENERALI senza truppe asserviti al palazzo, non vogliono essere disturbati dalle nuove associazioni che potrebbero essere scomodi per i loro intenti , come possono nel loro percorso ben definito avere un ostacolo come Angac ?
Come possono accettare il nuovo nella spartizione della torta dato che i finanziamenti del Pnrr per la riconversione energetica ( milioni di euro), fanno troppo gola?
Si può permettere una singola associazione di ostacolare o proporre iniziative che infastidiscono i percorsi dei MANDANTI dell’ assassinio della categoria ?
I GENERALI senza truppe ( sigle storiche) invece di appoggiare le iniziative di mobilitazione dei gestori che sono allo stremo per tante motivazioni , si limitano al silenzio, come se niente fosse, confermando il distacco con i bisogni della categoria, anzi solo Fegica ha avuto uno atteggiamento di reazione “parafulmine” per pulirsi la faccia nei confronti dei gestori, ma faib e figisc nessun cenno di avvicinamento e di adesione alla mobilitazione , d’altronde sono due associazioni filogovernative e sicuramente hanno difficoltà ad inveire contro il governo, ma il gestore tutto questo lo vede, e già da tempo si è fatta la sua idea su questi comportamenti delle sigle storiche.
Angac/confsal condanna il palazzo e le poltrone e si schiera sempre accanto al gestore fino alla fine, una mobilitazione da parte di tutta la categoria in questo momento particolare è vitale, ma come ben vedete c’è chi si accontenta a sedersi sui tavoli e non fa nulla o pensa ad altro.
N.B.Leggi sotto proposte Angac/Confsal al mite giacenti da un anno