Comunicati

REGIONE CALABRIA

GESTORI CALABRIA ANCHE NOI CI METTIAMO LA FACCIA.

PROPOSTE PER SUPERARE LA CRISI COVID-19

Care colleghe e cari colleghi,
I Gestori della Calabria staccati da qualunque tipo di legame da FAIB, FEGICA e FIGISC e finalmente liberi di poter decidere il proprio futuro si sono riuniti in video conferenza sotto il coordinamento di Ferruccio Schiavello per discutere della crisi che sta portando alla chiusura drammatica di decine di punti vendita. Un assemblea, se pur in video conferenza partecipata da numerosissimi gestori. Gli accordi FARLOCCO firmati da Faib, Fegica e Figisc non hanno portanto alcun beneficio ai gestori. Nessuna Sostenibilità dei punti vendita. Scandaloso l’accordo che prevede per i gestori Esso un rimborso di soli €. 20,00 una tamtum (una sola volta) per l’acquisto di dispsititivi di protezione individuale (DPI).
Dalla discussione è scaturito chiaramente che la situazione è omogenea su tutto il territorio della Calabria e per tutte le varie bandiere. Alla precaria e conclamata situazione già esistente si è aggiunto il COVID-19 che praticamente ha annullato completamente i già miseri margini di gestione.
Pur rimanendo aperti i volumi di vendita di carburante si sono ristretti di oltre 85%. Ci sembra alquanto superfluo e scontato discutere di cosa ciò sta comportando ai gestori nostri colleghi ma soprattutto alle loro famiglie.
Vogliamo anche soprassedere e dare per scontato che il gestore oggi continua più che in altre attività commerciali ad essere fortemente esposto al contagio del Coronavirus con tutte le conseguenze immaginabili.
Purtroppo i dati economici e statistici proiettati al prossimo futuro ci dicono chiaramente che il PIL mondiale per l’anno in corso e buona parte del prossimo si attesterà a meno 4%, mentre il PIL dell’Italia sarà del meno 8/9% con un deficit sul PIL del 157/160%. Le proiezioni sull’inflazione parlano di percentuali a dir poco devastanti e drammatiche.
Tutto questo scenario, ci porta, senza ombra di dubbio, ad avere una fortissima disoccupazione, “nuovi” disoccupati e una smisurata contrazione dei consumi. Tra i consumi quelli che risentiranno di più l’impatto saranno i carburanti.
In tale situazione i gestori che sono l’anello debole della filiera saranno quelli che maggiormente ne risentiranno gli effetti pratici e scontati.
Oggi, in buona sostanza il gestore sta “pagando” per tenere aperto l’impianto che gestisce.
Oggi, con gli attuali margini e gli attuali volumi il gestore che ha responsabilità non indifferenti e un esposizione economica importante porta a casa 25/30 euro lorde, meno di un lavoratore extracomunitario (con tutto il rispetto) che raccoglie arance, pomodori o carciofi.
Ciò come si può normalmente immaginare non consente minimamente la gestione e la sostenibilità di un punto vendita.
Siamo del parere, continuiamo a ribadirlo da tempo, che la categoria tutta necessità di forme di “solidarietà” che consentano di poter far fronte ai costi giornalieri che in percentuale sono proporzionalmente fortemente aumentati.
Bisogna ragionare, tutti insieme, nessun escluso, se si vuole continuare a mantenere l’attuale rete con i gestori che presidiano i PV oppure si vuole ( il rischio è molto forte e alto) che molti gestori lascino (non conviene nemmeno alle petrolifere che vedrebbero un ridimensionamento patrimoniale oltre che economico) rimanendo impantanati in uno stagno pieni di debiti e uno svuotamento del fondo Cipreg.
Quindi bisogna, iniziare ad ascoltare le grida di lamento, bisogna intervenire per tempo, bisogna raccogliere i bisogni dei gestori e per quanto possibile risolverli. Conviene a tutti! Ci dobbiamo innamorare dei nostri colleghi che si trovano sul territorio e non di noi stessi. Dobbiamo per mentalità capire che siamo “SOLO” espressione del territorio.
Nascondere il problema ormai non è più possibile, non prenderne atto è ancora peggio, Non affrontarlo sarebbe drammatico per le sorti della categoria.
Proprio per questo chiediamo di coinvolgere subito le petrolifere, proprietarie dei punti vendita e iniziare un opera di forte sensibilizzazione in merito. Se ciò non dovesse bastare mettere in atto provvedimenti urgenti e immediata a difesa dei colleghi a difesa della categoria.
A tal proposito ci sentiamo già da oggi di lanciare le seguenti proposte:
•• Riconoscimento di un “Reddito di Emergenza” associato a margini (da rivedere) che consenta la sostenibilità dei punti vendita per fasce di erogato;

•• Il carburante in conto deposito quindi non più acquistato dai gestori. Ciò risolverebbe nell’immediato, almeno per i gestori, problemi liquidità economica, di rimborsi di cali di giacenza, di intangibilità di margine, mentre, per le petrolifere minori costi di trasporto, completo utilizzo della capacità dei serbatoi e impianti chiusi per mancanza di carburante. Tutto logicamente legato a relative garanzie.
Le nostre sono solo idee per stimolare un confronto/affronto con le petrolifere, da un eventuale discussione tante altre idee uscirebbero sicuramente.
Ringraziamo tutti per l’attenzione che porrete a questa nostra richiesta, che nasce dalla discussione, dal basso, dal territorio. Da chi ogni giorno lavora veramente.
Per arrivare a ciò siamo diponibili a trattare con tutti i gestori e associazioni di buona volontà. Restiamo a disposizione per un confronto libero e democratico che abbia quale unico scopo il bene del benzinaio.

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